“Silenzio.” di Marco M.

Silenzio

Mi accorgo con stupore di quanto sia sempre più difficile per le persone fare silenzio. Viviamo un’epoca caratterizzata dall’iper-comunicazione orizzontale, ovvero superficiale, dove non vi è tempo (silenzio) per approfondire nulla. Tonnellate di parole vomitate senza aver nulla da comunicare. Fiumi di suoni che dovrebbero lenire la solitudine ed invece la acuiscono.

Il silenzio è lo spazio necessario alla contemplazione e alla preghiera, è l’elemento necessario al sentire ed il comunicare attraverso il cuore e, paradossalmente, l’unico spazio possibile per uscire dall’isolamento e trovare la comunione con gli altri. Ma lo zombie contemporaneo necessita di un ronzio continuo, è un inconsapevole drogato da rumore di fondo e necessita di una distrazione continua ed un’iper-sollecitazione.

Anche il silenzio va oggi esercitato e riconquistato. Personalmente, da appassionato di musica, hanno senso solo i suoni che creano la magia del silenzio. Tutto ciò che facciamo qui, in fondo, è salvare il silenzio in via d’estinzione.

m.m.

alessandra quattordio