“Intuizione e sensibilità.” di Marco M.

Intuizione e sensibilità

Nell’osservare scrittori istruiti parlare, mi accorgo come sempre più spesso abbiano dei discorsi preparati dai quali non sono in grado di prescindere. Quando arriva una domanda o qualcosa fuori da ciò che si aspettano, rispondono comunque sempre con la “tirata” preparata totalmente fuori contesto. La stessa attitudine è evidente nelle interviste di personaggi famosi di varia natura. Osservi istruttori di Yoga e fitness e noti le stesse abitudini: la lezione è stata preparata e si fa quella a prescindere da cosa accade. Ho persino ascoltato “insegnanti” di meditazione recitare parole imparate a memoria, incapaci di essere interpreti del presente.

Questo è il risultato della mancanza sempre più drammatica di intuizione e sensibilità e di una disconnessione dal momento presente. Gesù disse: “Vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire”. Lo Zen parla di una connessione con il momento presente, dove colui che parla diventa una sorta di portavoce del “Tutto” che comunica attraverso di lui. Il Taoismo dell’essere parte dal Wu-Wei, ovvero di nuovo essere parte di quel tutto e lasciare che l’azione e la parola sgorghino spontanee.  

Come è possibile tutto questo? Semplice, basta allenare la propria sensibilità ed il proprio essere.

Basta essere in grado di abbandonare l’ego e diventare “semplici” strumenti dello spirito.

m.m.

alessandra quattordio