Relazioni Amorose nel postmodernismo

Mi destreggio tra le pubblicità dei locali, per capire come vanno le cose e fare scelte appropriate per il nostro (Cascina Bellaria) e mi sento vecchio. Gran tette e culi che girano, locali che sottintendono il divertimento sfrenato, la facilità di fare incontri, tutte persone fighissime ed estremamente cool.

Difficile ma interessante cercare di comprendere quanto sono cambiato e sto cambiando io o quanto lo fa la società in cui vivo. Quello che è certo, è che ci stiamo muovendo velocemente in direzioni opposte.

Mi chiedo onestamente nel mondo li fuori come sia ancora possibile coltivare una relazione, perché a me sembra chiaro che sia necessario del tempo e della dedizione, ma poi penso che magari è perché sono io ad essere lento e sfigato. Perché vi sia un rapporto profondo bisogna essere in grado di superare delle difficoltà insieme, di passare attraverso momenti difficili, di lasciare che le gioie ed i momenti felici diano una forma all’essere insieme, così come le difficoltà ed i problemi che bisogna in qualche modo superare.

Oggi però tutto è veloce e semplificato, ma proprio per questo forse è così incredibilmente difficile.  Se hai a casa un problema con Gina che oggi si è svegliata con il ciclo e ha un’unghia incarnita, c’è Ginevra che ti aspetta sculettante e briosa nel locale “x” e non vede l'ora di fare la tua conoscenza. La relazione sembra diventata un prodotto di consumo, mercificata e venduta come se fosse posta sui ripiani di un supermercato. Perché se poi Ginevra non è esattamente come la vedi nella pubblicità e ti annoia a morte dopo 3 minuti, insieme puoi cambiare locale o meglio ancora usare un sito per incontri dove ci sarà una Sara che è quella che certamente fa per te.

Credo sia necessaria una rieducazione alla lentezza e forse anche nelle relazioni, così come in tanti altri contesti, allenare la capacità di rimanere focalizzati sulla persona che si è scelta, ricercando senza sosta quello spazio magico in cui si rimane esseri distinti, ma allo stesso tempo si è una nuova entità singola. Forse questo spazio paradossale dove si è UNO e contemporaneamente DUE lo si può chiamare Amore.   

m.m.

alessandra quattordio