Il senso della nostra esistenza
È chiaro che l’ominide involuto contemporaneo si adegua ad una sopravvivenza corporea: poco importa se di un corpo malandato e incapace di dare reali soddisfazioni. L’ideale di questa strana variante contemporanea di homo sapiens, è passare il tempo sul divano di casa in totale sicurezza, conducendo un tenore di vita piatto, mantenuto dai suoi carcerieri, socializzando solo in digitale, magari attraverso un avatar virtuale. Nel grande esperimento sociale rappresentato dagli ultimi due anni, è bastato terrorizzarlo utilizzando un virus, molto più simile ad un raffreddore influenzale piuttosto che all’ebola o al vaiolo, per farlo rinunciare ad ogni ideale libertario.
Mi chiedo quindi quale sia diventato il senso della vita per costoro? Si chiedono mai cosa vorrebbero fare da “grandi”? Non me lo domanderei se fossero una esigua minoranza, ma è importante non farsi illusioni e guardare coraggiosamente alla realtà ed ammettere che gli “involuti” sono certamente ormai la maggioranza nella nostra specie.
Quello che voglio comunicare, rivolgendomi ai rimanenti, ovvero chi ha la forza interiore di almeno dubitare, è che l’essere umano che desidera vivere con soddisfazione di sé necessita di un qualche lavoro che valga la pena fare, deve poter dare un significato alle sue azioni ed alla sua vita, deve sentire e comprendere il significato dell’autodeterminazione, ma soprattutto non può adattarsi ad essere isolato e solo ma costantemente interconnesso.
Vorrei fosse chiaro, non siamo cavie da laboratorio o animali da allevamento. Non possiamo adeguarci ad un habitat di plastica, sopravvivere senza alcun ideale, vivendo di emozioni indotte e di seconda mano, totalmente sradicati e avulsi alla nostra natura.
Lo scopo di Hari-Om/Cascina Bellaria oggi, non è quello di insegnare tecniche di movimento corporeo o creare intrattenimento, ma è usare tali tecniche e la cultura per preservare uno spazio che, con tutti i suoi difetti, si possa definire autenticamente umano.
m.m.