Io ho quel che ho donato (cit. G. D’Annunzio)

Gabriele D’Annunzio è una delle figure della cultura italiana che più ammiro in assoluto. Oltre ad essere stato un eccellente poeta e filosofo, era un uomo d'azione, uno di coloro che faceva il possibile per incarnare il verbo.

“Io ho quel che ho donato” è una semplice frase che racchiude in sé la risposta a mille domande sul male esistenziale che affligge molte persone.

Tutti si aspettano di ricevere e si dimenticano di dare. La nostra società vuole bandire il “dovere”, il “faticare” in una parola il “dare”, credendo, non so per quale motivo, che si ha un qualche diritto di nascita di “ricevere” a prescindere. La semplice legge Dannunziana vale per i beni materiali, ma anche e soprattutto per i sentimenti.

Ascolto lamentele continue su tutto e mi chiedo costantemente cosa avrà mai dato costui per aspettarsi qualcosa? Piagnistei sullo stile “nessuno mi ama” ai quali rispondo mentalmente “ma perché mai qualcuno dovrebbe?”. Nell’esatto istante in cui dai, stai già ricevendo. Sarebbe così semplice.

m.m.

alessandra quattordio