Dalla polizia penitenziaria allo yoga
Sì. Ho dovuto semplicemente ascoltarmi. Scherzo, non è stato per niente semplice. Intanto perché dovevo trovare il coraggio di pormi la domanda: “è davvero così che voglio trascorrere i miei giorni?” e poi però rispondermi. ONESTAMENTE… No.
Un ‘no’ secco è bastato. Portato avanti per anni tipo margherita ‘m’ama o non m’ama’ ri-arrangiato “posto fisso o non posto fisso”.
Perciò, dopo otto anni con la divisa addosso, pochi mesi or sono giunse l’ora di affrontare la questione e di apportare le modifiche necessarie al cambiamento.
In quattro e quattr’otto, apporsi la prima in assoluto: togliermi la divisa, che tanto mi stava stretta (non perché avessi messo su chili in eccesso. A ventinove venerandi anni sono ancora un figurino).
Ora vivo a casa dei miei e studio all’università. E per mantenermi gli studi impartisco lezioni di yoga nel soggiorno di casa adibito a sala di pratica, che ora brilla di luce propria… da buon filippino, ho la genetica dalla mia parte. Scherzo! Durante l’anno di militare in marina ho sboccato il sangue durante i più impensabili posti di lavaggio. Altro che genetica!
Ebbene sì, pure la divisa da marinaio ho indossato per un anno e pure quella mi stava stretta. Dovevo capirlo già da allora che sto meglio a piedi nudi più che con qualche uniforme così in dissonanza con l’artista, hippie, anarchico e ballerino quale sono!
Ah, giusto! Lo yoga!
Mi ci sono appassionato per davvero dopo aver intrapreso un percorso formativo con la scuola Hari-Om. All’inizio quasi per gioco, poi invece ci ho preso gusto e ho voluto approfondire il discorso, partecipando a vari corsi organizzati dalla scuola. E a oggi, a conti fatti, sono soddisfatto di ogni giorno trascorso con loro, staff e compagni di corso, a cui devo parte della determinazione che mi è servita ad intraprendere una vita che mi somigliasse di più. Un sentito grazie va al corpo insegnanti (curatore incluso), al loro carisma e alla loro energia. Alla voglia di condividere la loro filosofia, che naturalmente ho deciso di abbracciare, ovvero quella di “guadagnarsi da vivere attraverso attività piacevoli, magari svolte con le persone che vi piace avere vicine.” – m.m. (tratto da ‘loyogaoltreloyoga’).
Questo nuovo approccio mi ha portato ad anteporre le persone e la cura delle relazioni a tutto il resto, a valorizzare le persone giuste e a considerare le buone relazioni come la fonte della felicità. E posso affermare che stando bene con gli altri, sto bene con me stesso.
Anthony Veri