Gli ostacoli lungo la via sono la via
Immagina di fare un trekking montano: se la via è semplice tutto fila liscio, magari godrai di un ottimo panorama, ma ti dimenticherai presto di tutto. Immagina invece di incontrare, nella prima parte boscosa, un lupo che ti ringhia contro e ti fa impazzire il cuore, ma tu invece di andare in panico rimani immobile, fino a quando il lupo se ne va. Immagina di proseguire e di trovare il percorso parzialmente ostruito da una valanga di detriti, che devi aggirare senza perderti, così che il percorso diventerà più lungo e misterioso e raggiungerai la vetta qualche ora più tardi. Raggiungi una vetta e non sai se è quella “giusta”. Inizi il “ritorno” al tramonto e lungo la discesa vieni sorpreso dalla pioggia fredda battente. Arrivi esausto a casa che è ormai notte, ma quella passeggiata te la ricorderai per sempre, ti avrà dato più sicurezza in te stesso, sarà parte di te senza sapere dove sei arrivato e iniziando a comprendere che forse un “arrivo” non esiste.
Spesso si diventa ansiosi all’idea di avere problemi e contrattempi, ma i problemi ed i contrattempi sono ciò che ci aiuta a comprendere noi stessi e sono parte di ciò che siamo. I problemi non sono degli elementi esterni alla vita, ma essi sono la vita. Per questo si inizia ogni camminata con l’idea di arrivare, anche se poi non sappiamo bene quando arriveremo e se arriveremo, ma in qualunque luogo l’esistenza è sempre con noi.