Elogio del piacere

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Mai come in questi ultimi mesi si è assistito, da parte di chi ha ruoli di potere, al disprezzo del piacere. Qualche settimana fa era su tutti i giornali l’indignazione di Sala, sindaco di Milano, per chi si “ammassava” sui Navigli all’ora dell’aperitivo, colpevoli di divertirsi. Solo uno degli innumerevoli esempi.

Si può andare in fabbrica ma non a svaccarsi su una spiaggia: per mesi obbligati a vivere ammassati come in una stalla di 60 mq, dove era vietata una passeggiata in un bosco, ora hanno pensato di trasformare i ristoranti, bar e luoghi di aggregazione, in posti che assomigliano ad una corsia di ospedale, multando adolescenti che si abbracciano. Ciò che mette più tristezza è la reazione popolare, sempre servile e pronta a scagliarsi e condannare i mostri colpevoli della ricerca del piacere. Mi chiedo se costoro, chi denuncia e comanda, si chieda ancora che vita sarebbe senza il piacere, il piacere inteso non solo come divertimento ma nel più ampio “stare bene e godersi la vita”. Il piacere, in questa accezione, da senso all’esistenza ed è sano! Chi sta bene ha infinite possibilità in meno di ammalarsi di qualsiasi cosa (non opinione ma statistica), chi sta bene è un valore enorme per l’intera società e la sofferenza ed il disagio generano sofferenza e disagio. I figli di coloro che vivono nella tristezza, sono condannati a diventare aguzzini imbottiti di Prozac per sopportare un’esistenza di miseria.

Chi non sa cos’è il piacere diventa invidioso di chi se la sa ancora godere, e vuole reprimerlo perché ovviamente ne è attratto e si vergogna di questa attrazione (un po' come buona parte degli omofobici che sono omosessuali a cui mancano i “coglioni” per seguire la loro natura). Se si osserva con un minimo di attenzione, chi non sa godere per provare un’ombra di piacere deve poi esagerare, andare sopra le righe, ma non ce la può fare perché anche la capacità di provare piacere va costantemente “allenata”. Mai come ora sarebbe importante andare nella direzione opposta e coltivare i mille angoli di piacere e di libertà.

Io sto con chi sorride, con chi non rinuncia a vivere per paura della vita. Vorrei vivere circondato da persone per cui libertà, vicinanza, compassione e soprattutto passione per la vita siano valori imprescindibili senza “se” e senza “ma”.  

alessandra quattordio