Oltre la vergogna
Ogni settimana riesce a sorprendermi per quanto la coscienza, l'etica, ma anche soltanto il senso del buon gusto di un intero paese sia così allo sfascio. Nello stesso giorno il mitico Matteo Salvini trova il coraggio tra un Mojito e l'altro di farsi riprendere mentre va in giro a citofonare accusando in modo indiretto, e quindi ancor più raccapricciante, cittadini italiani di origine tunisina di essere degli spacciatori. Ormai sembra che la presunzione di innocenza “fino a prova contraria” abbia lasciato il posto ai forcaioli. Gli italiani si dimenticano che la criminalità non è mai stata così bassa come lo è oggi, e questa non è un'opinione ma è semplice statistica. Quello che è ai massimi storici è la paura che viene fomentata per farne uso politico elettorale e grazie ad essa si sta uccidendo l’idea stessa di libertà. A parte tutto questo, ciò che mi ha colpito di più è l'assenza totale in Salvini di un senso del pudore. Per raggranellare voti sarebbe davvero disposto a tutto e se fossimo in un’Italia migliore il suo gesto sarebbe stato soltanto ridicolo e risibile.
Dall'altra parte le “donne del PD” con modi meno da “bifolchi” ma altrettanto ignoranti, raccolgono firme per fare in modo che un tale di nome Junior Cally, oggi conosciuto come il rapper sessista, non si possa esibire a Sanremo per i suoi testi offensivi verso le donne. Come se le “donne del PD” siano diventate le giudici della moralità, dimenticandosi quando il buon Eminem a Sanremo cantava “fotti tua madre”. Ogni artista, e nel termine artista metteteci ciò che vi pare, deve poter essere libero di esprimersi come crede. La musica, fino all'avvento delle “donne del PD”, era anche provocazione e se qualcosa non piace basta non ascoltare senza diventare liberticidi.