Il triangolo, no?

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Nell’era del “social media yoga” disseminato di yoga challenges e posizioni da vero e proprio contorsionismo, il povero trikonasana viene quasi sempre lasciato da parte. Eppure è un asana bellissimo,  con innumerevoli benefici fisici ed energetici: allunga la muscolatura, migliora la postura, esteticamente è meraviglioso ed elegante, con assi e linee che attraversano il corpo, definendolo. Il triangolo è una posizione “polare” in quanto unisce le qualità maschili e femminili (yang e yin) in perfetto equilibrio.

In trikonasana, ciò che conta non è “arrivare a toccare terra con la mano”, ma allungare in modo uniforme i lati del busto e aprire il petto, trovare il proprio respiro e, con esso, lavorare sulla flessibilità e sull’ascolto del proprio corpo.

È una posizione fondamentale che prepara il corpo per altre posizioni più complesse e lo “centra”.

Chi è competitivo di natura e non ha la pazienza di ascoltarsi, riuscirà a fare un triangolo scaleno niente male, probabilmente tutto ricurvo e bitorzoluto, pur di arrivare con sta benedetta mano a terra…

E alla fine il succo è sempre lo stesso, lo yoga è la disciplina dell’ascolto, guardare ciò che fanno gli altri non serve a nulla, mentre riuscire a trovare la propria e unica strada è l’unico modo di vivere lo yoga e anche la propria vita.

alessandra quattordio