Nudi

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Piove. Fa freddo e niente mi invoglia a mettere le scarpe da corsa ed uscire. Decido comunque di farlo e mentre indosso la giacca a vento, la cerniera si rompe. Ecco un altro segno distinto che mi dice di lasciare perdere, forse domani ci sarà il sole e non avrò bisogno di questa giacca inutilizzabile.

Ma oggi non ho voglia di ascoltare i segni, oggi sento che non ho bisogno dei loro consigli. Dopo cinque minuti di corsa sono completamente zuppa, le gambe non girano e il cuore non sale. Di solito in questi casi mi faccio delle domande: ne vale la pena? É un allenamento che ha senso? E poi in base a quello che sento cerco di prendere la decisione migliore. Non mi sento male, non oppongo resistenza a quello che semplicemente sono. Mi rilasso.

Non tutti i giorni le cose vanno come ci aspettiamo, i nostri piani, programmi. Le aspettative delle persone. Quelle che la metà delle volte non capiscono assolutamente nulla di te. Come del resto tu di loro. E le nostre di aspettative... sono abbastanza? Dovrei fare in questa maniera? Le domande, le mezze risposte. Affollano la mente senza il nostro permesso. Ed è lì che si manifesta l’attrito. Come quando da piccolo cercavano di vestirti per andare a scuola e tu non ne volevi sapere, volevi restare nudo. Ti dimenavi dentro a quei stupidi vestiti che non sentivi tuoi.

E allora mentre corro avanti con le gambe faccio un passo indietro dentro di me. Guardo le cose per quello che sono, o almeno per quello che penso che siano. Per come le percepisco. Ci sono i passi sulla ghiaia, le gocce sul viso che scivolano dolci come sulle foglie verdi che mi circondano. L’aria umida che entra dentro ai miei polmoni, che adesso percepisco non come qualcosa di separato. La sottile membrana che separa te, me, il resto del mondo. Per un attimo non conta più nulla, perché sento solo movimento. Genero caos, ma sento tutto in ordine. Ritornano i pensieri, chissà cosa sarò quando non sarò più? Insomma quando non sarò più viva. Mi commuovo un pò di questi pensieri così umani. Come sono fragile, come sono forte. Come mi sento nuda davanti a me stessa, oggi che sono ancora Viva.

alessandra quattordio