Ritorno a casa
Dio, in senso cristiano, è certamente morto. La sua chiesa ha abdicato totalmente ai suoi stessi valori: la religione imperante oggi è quella di un Dio nichilista, la religione del Nulla, servita in salsa buonista libertaria con tanto di colori arcobaleno. Qualcuno chiama tutto questo progresso o evoluzione, come se vi fosse qualcosa di buono in questa deriva distruttrice di ogni valore.
Raccontano che questa sia la migliore società possibile, il trionfo della “libertà” dove ognuno è libero di sentirsi ciò che vuole, totalmente omologato a tutti gli altri senza più barriere di sesso o di religione, senza più razze, né meriti né diversità. Ciò che “vendono” come buono e giusto è in realtà un mostro scientista tecnocratico. Ti devi ribellare e la tua ribellione deve essere per prima cosa interiore.
L’esperimento sociale degli ultimi due anni è riuscito pienamente: se credi che sia stata una parentesi ti sbagli, perché è la nuova realtà. I mezzi in grado di misurare il “credito sociale” e di osservarti sino nel tuo intimo, pensieri compresi, esistono già e in poco tempo diventeranno un “giusto” mezzo sociale per controllare il tuo buon comportamento e prevenire devianze.
Questo nostro presente, per quanto possa sembrare opprimente, è in realtà una grande opportunità per comprendere e “vedere”, una grande occasione di crescita e comprensione personale.
Io ti suggerisco “un passaggio al bosco” Jungeriano, se possibile non ascetico ma comunitario. Un rifiuto radicale della società in cui vivi, dei suoi “non valori” e del suo tentativo di appiattimento. Un ritorno alla religione degli antenati dove il sole, le montagne, i fiumi, le tempeste e gli animali sono totem simbolici, rappresentanti di una sacralità ed una magia che sfugge alle nostre piccole possibilità di comprensione. Un ritorno al paganesimo, ai piccoli clan, alle tribù, alla comunità, alla vita in sintonia con la natura. È opportuno che ti avvii verso la tua "casa" prima che sia troppo tardi e non trovi più la via.
m.m.