Eudemonìa

Miei cari amici, se pensate che vi sia un limite al delirio che ci avvolge e che in qualche modo finirà presto, mi spiace ma non è così. Questa però è per tutti noi una bella notizia: abbiamo la possibilità di mettere in pratica ciò che impariamo e ciò per cui ci prepariamo. Io vi auguro con tutto il cuore di alzare lo sguardo oltre la paura e l'appiattimento, di andare oltre all'idea della mera sopravvivenza e di uno stato di sudditanza incosciente. Vi auguro, come auguro a me stesso, di essere in grado di navigare con virtù sopra i mari tempestosi, giorno dopo giorno, passo dopo passo facendo della vostra vita quell'opera d'arte. Il premio per questa virtù non arriverà un giorno, ma è già presente nel “qui ed ora”, in quella qualità che i greci antichi chiamavano eudemonìa, ovvero lo stato naturale a cui tendono gli esseri liberi che coltivano l’etica come bene supremo.

La nostra vittoria interiore è totale, coltiviamo la comunità come nucleo virtuoso all'interno di un organismo malato.

Buon 2022 a tutti. Vi abbraccio.

m.m.

alessandra quattordio