Sii perfetto

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Esiste l’Asana perfetto? Esiste l’onda perfetta? E io… Posso essere perfetta?

Dopo esser stata ossessionata per quasi una vita dall’idea di non essere perfetta in nessuna cosa e quindi di essere sbagliata in tutto perché troppo distante dai modelli che mi ero autoimposta, ho iniziato a comprendere che la perfezione è un’utopia, che non esiste ed è una trappola cui aderiamo inconsapevoli, lasciando che il sistema subdolamente ci manipoli con i suoi modelli trasformandoci in un branco di soldatini ossessionati e frustrati da questa tensione distruttiva e alienante.

Inseguire un modello di perfezione porta a definirci per negazione (“io non sono brava o bella come lei che è perfetta”) e ci distrae dal comprendere chi siamo veramente. E allo stesso modo mi son detta che la perfezione è un falso mito anche nello yoga, perché non esiste la posizione perfetta esattamente come per i surfisti non esiste l’onda perfetta, dal momento che ce ne sarà sempre una migliore.

Ma per colpa di Aristotele mi sono incartata, sono andata in confusione e ora sono pronta ad affermare che esiste l’asana perfetto e che io e tutti voi possiamo, anzi DOBBIAMO ESSERE PERFETTI.

Già i latini mi avrebbero dato un indizio se avessi studiato un po’ di più al liceo, perché il participio passato perfectus significa “compiuto, portato a termine”.

Aristotele mi ha incasinata e risolto tutto allo stesso tempo perché dà 2 significative definizioni di “perfetto”:

  1. perfetto è ciò che è talmente buono da non poter essere superabile

  2. perfetto è ciò che ha raggiunto il suo scopo

Allora si può scegliere? Possiamo scrollarci di dosso una perfezione che per definizione non è raggiungibile e riconoscere invece come perfetto “ciò che è compiuto, ciò che è adeguato al proprio fine”.

Significa dunque che un Asana è perfetto quando raggiunge il suo scopo, quando stimola determinate aree del corpo nonché sensazioni, quando si compie senza sforzo in un attimo di presenza totalizzante e non quando è identico a quello eseguito da un grande maestro indiano nelle foto del suo libro. L’Asana è perfetto quando utilizziamo un approccio funzionale, uscendo da un piano meramente estetico, omologante e riduttivo.

Significa anche che nel momento in cui impariamo ad essere noi stessi, in cui raggiungiamo il nostro scopo realizzandoci (potremmo dire Dharma), allora diventiamo esseri umani perfetti. Un essere umano perfetto non è chi raggiunge la gloria, primeggia sugli altri diventando un modello; un essere umano perfetto è colui che scopre e interpreta il proprio ruolo nella società diventando la miglior versione di sé stesso. Un mondo perfetto, infine, sarà quello in cui le persone riconosceranno l’importanza della loro unicità, della loro bellezza nell’autenticità svolgendo il compito che più si addice loro e pensando in modo radicale, libero e coraggioso.

Quindi, osando, mi permetto di cambiare la frase: da NESSUNO È PERFETTO in OGNUNO È PERFETTO

Elisa F.

alessandra quattordio