Libertà di Azione

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Ovviamente dovrebbero esserci dei limiti alla libertà di azione, ovvero un generico non recar danno al prossimo. Limiti necessari fino a quando saremo in questo meccanismo sociale in cui il prossimo non è un essere umano ma un concetto. Ma il limite più grande alla libertà le persone se lo autoinfliggono nel momento in cui accettano la piaga della specializzazione. Specializzarsi in qualcosa significa diventare una rotella di un ingranaggio, un suicidio intellettuale, un suicidio fisico, una morte prima della morte.

Gli “specializzati” sanno fare perfettamente una cosa e diventano dei perfetti prigionieri totalmente incapaci di immaginare altro e tanto meno di agire in modo differente. Riconoscere la mente di uno “specializzato” è facilissimo perché quando devi spiegargli qualcosa devi entrare nei minimi dettagli in quanto non è più in grado di fare quel minimo di nessi logici (unire i punti). Lo specializzato si autodefinisce spesso una persona coerente per il semplice fatto che ha la mente ed il corpo così atrofizzati che non è più in grado di vedere o fare altro. Dal punto di vista pratico dell’azione lo “specializzato” è sempre fuori luogo e si sente totalmente perso fuori dal suo contesto. La nuova generazione se non nei rari casi di genitori “illuminati” rischi di diventare una generazione di inetti. Noi di Hari-Om dichiariamo guerra alla specializzazione attraverso tutto ciò che facciamo e proponiamo. Nessuna delle persone che collaborano all'interno della scuola ha un'unica mansione.

Questo post è sollecitare tu che sai leggendo a vivere situazioni diverse tra loro, a sperimentare diverse pratiche e diversi lavori, frequentare persone che non sei abituato a frequentare, ascoltare musica differente ecc. Se ami la libertà rifiuta la specializzazione.

alessandra quattordio