Federica Marandino
Insegnante Hari-Om
Ciao, sono un’Insegnante di Yoga, Istruttrice di Capoeira e Operatrice Shiatsu… ma sono anche una mamma e una donna… anche se niente di tutto ciò può definirmi o identificarmi. Forse, le parole giuste per presentarmi potrebbero essere queste: sono un essere umano pieno di dubbi e domande, in continua ricerca e in costante evoluzione e cambiamento.
Lo scopo di queste formazioni, e conseguenti riconoscimenti, si basa su un percorso che unisce il personale con il professionale, l’irrazionale con il razionale, lo Yin e lo Yang. Fin da bambina mi hanno appassionata le religioni e la filosofia ma anche la ginnastica e il movimento in generale. Verso la fine degli anni ‘90 decisi di cominciare a ballare Break Dance, ma quei passi avevano origini lontane e io le volevo conoscere. Cosi dopo svariati seminari e approfondimenti capitai per caso (o forse no!), nel 2006, all’incontro con la Capoeira e non l’abbandonai più, per arrivare nel 2020, dove si è aperta la possibilità di formarmi come Istruttrice di Capoeira conseguendone il diploma.
Sempre nel 2006 iniziai a lavorare come impiegata nell’ambito turistico commerciale per pagarmi gli studi, ma al posto dell’università scelsi una formazione alternativa e nel 2008 divenni Operatrice Shiatsu. Il mondo dell’olismo mi offrì, finalmente, un percorso dove si verbalizzava l’unione tra corpo/mente/spirito e lo si sviscerava attraverso il tocco. A un certo punto successe che cominciai a perdermi e a disallinearmi e la lotta tra il giudizio di ciò che fosse giusto o sbagliato, tra lo stare dentro o fuori gli schemi, divenne sempre più viva.
Ma, nel 2015, durante la mia prima gravidanza mi approcciai allo Yoga e questo mi permise di ricentrarmi e di unire i puntini di quello che apparentemente mi sembrava un percorso discontinuo. Così nel 2018 decisi di intraprendere la Formazione Insegnanti Yoga presso Hari om. Qui, la mia trasmutazione verso un risveglio interiore profondo, divenne dolce e delicata e mi accorsi di come quelli che potevano sembrare dei piccoli cambiamenti personali avevano il potere di risuonare anche fuori di me, e, dunque, ne percepii il richiamo al collettivo, alla condivisione, all’importanza della relazione e del confronto, per citare un’ideologia africana “UBUNTU”: io sono perché noi siamo. Di Hari om ne condivido i valori anticonformisti e la interdisciplinarità. Quello che desidero perseguire è lo scardinamento del potenziale inespresso individuale e collettivo per ripristinare, riallineare e facilitare la comunicazione del nostro universo interiore con quello esteriore.