Combatti il Risentimento con la compassione

Combatti il Risentimento con la compassione

I non-morti sono tali perché, accecati dal mito della sicurezza e schiavi del demone della paura, hanno scelto volontariamente di rinunciare alla vita.

Vagano così, sofferenti, tra le lande senza vita delle città in quest’era al crepuscolo, covando un senso di risentimento crescente.

Inconsapevoli dell’origine del loro dolore, come riflesso incondizionato, riversano tale risentimento verso i pochi sopravvissuti, “colpevoli” di essere ancora animati dalla luce.

Il vivente, per non ingrossare le file dei non-morti, deve imparare a difendersi, mantenendoli a distanza, ma allo stesso tempo coltivare la compassione verso di loro, perché sembrano nemici, ma non lo sono.

Ci si difende dal non-morto, lo si combatte, ma sempre con un sottostrato di compassione.

Il peggio che può capitare al vivente è essere colpito dalla stessa incoscienza e passare così del tempo, che diventa eterno, nella prigione del proprio ego.

m.m.

alessandra quattordio