Il mondo ha bisogno di poesia
Il mondo ha bisogno di poesia
Il mantra degli ultimi cinquant’anni è “sicurezza”. È il mantra di un mondo pieno di paure, popolato da esseri sempre più timorosi, sempre meno umani, che vogliono fare sempre meno fatica e vivere con maggiore sicurezza. Ormai tali esseri, solo all’apparenza viventi, sono oggi chiaramente disposti a perdere ogni libertà, cronicamente piegati e molli sia fisicamente che mentalmente, pronti alla rinuncia totale in cambio di un’esistenza autentica.
La miglior cura possibile, se non forse l’unica, è la poesia. Con ciò non intendo che vadano scritti e letti più sonetti ma che le persone ricerchino nell’agire e nelle loro scelte un nuovo slancio poetico. Lo slancio poetico si appoggia su una spiritualità autentica, sulla percezione di essere parte di qualcosa di misterioso che ci sovrasta, sulla comprensione che l’unica certezza e sicurezza è la morte e che non importa quanto ci si affatichi ad allontanarla. Allontanare la morte, dimenticarsene è l’anticamera dell'inferno personale.
Lo slancio poetico significa focalizzarsi sul Bello unito all’Utile, sul gesto intrepido e coraggioso e non su quello “sicuro”, essere pronti a sacrificare tutto per la Verità e la conoscenza di sé.
La poesia è scritta con il sangue della propria vita ed il “sonetto” è l’azione perfetta.
m.m.