I legami definiscono ciò che sei

Il bombardamento quotidiano a cui sei sottoposto ti spinge verso l’individualismo nichilistico.
Chiamano libertà l’essere libero da ogni impegno, “sentire” cosa davvero desideri, non avere legami, trovare te stesso (separato dal resto del mondo), avere così successo da non dover più lavorare (ovviamente raggiungendolo senza “sporcarti le mani” tipo postando “imperdibili” foto della tua quotidianità), non essere obbligato a considerarti donna o uomo, non vivere o avere legami con un luogo ma essere cittadino del mondo (anche se poi “conosci” il mondo navigando sul web).
Per essere felice devi semplicemente non avere legami ed impegni, acquistare i giusti prodotti (quelli che chiamano “cute”), qualche crema ringiovanente e con l’aggiunta dell’abbigliamento “sempre giovane”, da ragazzino problematico, rimarrai eternamente sulla cresta dell’onda.

Tutto questo ha generato il mondo in cui viviamo oggi, dove se giri per strada (non quelle della televisione o che trovi sul web… tipo reale) non fai che incrociare sguardi persi e disperati, indossati da corpi informi senza più grazia.

Io ti propongo invece di cambiare rotta, di prendere degli impegni e soprattutto mantenerli. E’ possibile che la soddisfazione riguardo alla propria esistenza (Eudaimonia) ed una più profonda conoscenza di sé arrivino tramite cose tipo: stare con una persona e superare insieme le difficoltà; fare scelte pensando a se stessi come parte di una comunità, arrivando persino a volte a “sacrificare” i tuoi interessi individuali; vivere consci dei tuoi limiti fisici e naturali perché forse sono gli stessi limiti che ti fanno comprendere qualcosa in più di te stesso; avere un senso del sacro che non abbia al centro la tua persona; lavorare e non mollare gli impegni presi perché nelle difficoltà che creano e che devi superare c’è tutta la bellezza dell’esistenza e ciò che si può chiamare vita.

m.m.

alessandra quattordio