L’essenza umana tra idealismo e natura
Su quale sia la vera natura umana sono stati scritti milioni di testi ma probabilmente siamo così complessi e misteriosi che non esiste ancora oggi l’ombra di una sintesi esaustiva e definitiva.
Abbiamo da una parte gli illuministi che credono che i nostri istinti animali possano essere piegati dalla ragione, senza vere e proprie ripercussioni, e trasformarci così in essere egualitari. Leggermente differente, pure sempre nel solco illuminista, l’idea di Rousseau per il quale noi saremmo naturalmente buoni, pacifici ed egualitari ma è la società che ci corrompe.
Dall’altra parte ci sono i conservatori secondo i quali condividiamo la nostra natura con quella degli altri animali che hanno tutti un profondo senso della gerarchia e sono competitivi, aggressivi e territoriali.
L’unico grande filosofo della storia che ha compreso che forse la nostra missione personale, che non può essere societaria, è stato Friedrich Nietzsche con il mito del superuomo. Ovvero un essere che riesce ad ergersi oltre gli ideali innaturali degli illuministi senza accettare ed appiattirsi su quelli conservatori.
Quale possa essere il traguardo dell’oltre uomo di Nietzsche è ancora una frontiera poco esplorata ma chi conserva ancora la fiamma viva dell’umanità coltiva dentro di sé il fascino della scoperta, del non conosciuto la spinta all’esplorazione e l’eccitazione di partecipare ad una missione senza speranze di successo
m.m.