Qualcuno ricorda, secondo l’antica tradizione, a cosa serve lo Yoga?

Ogni mese, una delle organizzazioni più potenti commercialmente legata allo Yoga in Italia, manda la sua newsletter. Normalmente non la leggo perché piena di banalità risibili, ma l’ultima mi è stata segnalata da più persone come scandalosa. In effetti lo è.

A parte l’invettiva iniziale contro “potenti e corrotti” al governo, che già mi ha innervosito, voglio segnalare che tale organizzazione non ha mai accennato ad un minimo di critica a chi ci governava, durante due anni in cui tutto ciò che aveva un significato spirituale nello Yoga veniva schiacciato a colpi di DCPM anti-pandemici.

Segue poi nella newsletter un pistolotto contro la commercializzazione dello Yoga. Ma davvero? Buongiorno!! Il coraggio o meglio ancora l’incoscienza raggiungono così il sublime: abbiamo i promotori principali della mercificazione dello Yoga in Italia, che si scagliano agguerriti contro la sua commercializzazione. Ma costoro sono “presenti” alle loro manifestazioni? Vedono cosa creano? Oppure organizzano eventi e poi partono per Marte? Mah …

In ultimo, la perla: si legge che lo Yoga, quello vero tradizionale, dovrebbe avere a che fare con rendere la vita più “felice e leggera” e qui significa non conoscere minimamente la storia e le radici dello Yoga. Vorrei far notare, e qui è storia non opinioni personali, che lo Yoga è stato sviluppato all’interno di due culture, Induista e Buddista, che prevedono la reincarnazione. In esse la vita non è vista come un misto di chiaro/scuri nella quale bisogna ricercare la felicità, ma è vista come sofferenza che va accettata così com’è in funzione un giorno di essere liberati dalla catena del Samsara e non reincarnarsi più.  Dello Yoga tradizionale quindi si può dire tante cose: che sia uno strumento di liberazione, di conoscenza ecc. Tradizioni diverse danno allo Yoga una sfumatura diversa ed un contenuto differente ma tutte, e sottolineo tutte, non hanno nulla a che fare con il rendere la vita, più leggera e felice.

Ovviamente e giustamente poi, dello Yoga ognuno ne fa legittimamente l’uso che preferisce, compreso un'attività che commercializza e con la quale intende viverci. Per favore però, evitiamo pistolotti moralistici perché davvero come minimo viene da dire “da che pulpito”.

m.m.

alessandra quattordio