L’invecchiamento e la saggezza
Un mio caro amico (Max Monti) mi ricorda spesso che invecchiando non è che si diventa più saggi solo perché si è “fisiologicamente” obbligati ad essere più “coscienziosi” per questioni di sopravvivenza. Ovvero se quando sei un pò più avanti con l’età hai uno stile di vita e dei tempi identici a quando avevi vent’anni si rischia di arrivare a “fine corsa” molto velocemente.
La questione mi trova d’accordo anche se, almeno per quel che mi capita di vedere, buona parte dei ventenni/trentenni di ora non ha purtroppo la vitalità di Max, ma il relativo “spegnimento” della gioventù odierna non è oggetto di questo post.
Oggi l’invecchiare è visto come una disgrazia e personalmente mi è incomprensibile comprendere il perché visto che mi sento meglio oggi che trent’anni fa. Sono convinto che ogni età ha le sue qualità: se nell’adolescenza e giovinezza ci si gode il mondo che gira ad una velocità stratosferica, più avanti si godono dei particolari che prima era impossibile percepire. La saggezza non c’entra davvero nulla, è solo una questione di fisica.
Ovviamente dipende da come si invecchia e questo è il problema. Oggi chi invecchia viene trattato e si percepisce come un animale impagliato che deve durare più a lungo possibile a discapito della qualità della vita. La fanno passare come compassione ma in realtà il mantenere gli anziani in stato vegetativo è un grande affare per molte multinazionali e non solo per loro. Io sono convinto che nessuno dovrebbe vivere oltre il limite dell’auto sufficienza. Non si dovrebbe più trattare chi invecchia come un invalido e chi invecchia non dovrebbe permettere a nessuno di trattarlo come tale. Chi invecchia dovrebbe obbligatoriamente mantenersi in forma perché se non lo fa non sopravvive e grazie a questa autonomia dagli altri chi invecchia riuscirebbe a mantenere una dignità che le circostanze della dipendenza gli fanno perdere. Capisco che l’idea di non fare del proprio meglio e tutto il possibile per la sopravvivenza di chi si ama sembra una barbaria ma personalmente credo che sia barbaro ciò che avviene ora. Sono convinto che dovremmo rispettare di più la natura delle cose ed essere consapevoli che ogni cosa ed essere ha un suo tempo esattamente come avviene nel mondo animale.
Amo la vita e per questo mi aspetto da me stesso che quando mi sarà chiaro che non potrò più essere autosufficiente non permetterò a nessuno di farmi sopravvivere.