Responsabilità
La nostra è un’epoca di buia de-responsabilizzazione. La burocrazia è un muro impenetrabile creato appositamente per non dare appigli. Pensate quando avete un qualche problema con un qualche servizio. Chiamate e chi risponde al telefono non è mai la persona responsabile con cui eventualmente prendersela ma è un semplice “paravento”.
La mancanza di responsabilità è così virale che arrivare al “responsabile” di una qualunque cosa è pressoché impossibile. Siamo un paese così malato che buona parte dei lavoratori si può permettere di non fare un tubo, trattare male i clienti dai quali indirettamente sono pagati e non può essere licenziata come meriterebbe. Pensate a quando andate in giro per qualche ufficio ad esempio. Ma fino a qui sembra un pò un insieme di cose che equivalgono a prendersela con il “governo”. La domanda è, tu che leggi ti prendi le responsabilità che ti competono? Soprattutto mantieni gli impegni che ti sei preso anche con te stesso? Prendersi la responsabilità significherebbe evitare di tirar fuori scuse. Tipo “non faccio questo perché è successo quell’altro” che è una delle frasi più ricorrenti. C’è poi il prendersi la responsabilità delle decisioni difficili. Anche questa è particolarmente divertente. Ogni volta che qualcuno deve comunicare qualcosa di spiacevole o deve semplicemente dire “no, questa cosa non la faccio” si sente in obbligo di dover trovare una qualche scusa che normalmente è un tentativo di scaricare la responsabilità del “no” su qualcuno o qualcosa.
Il gioco che vi propongo per la prossima settimana è una tecnica di trasformazione rivoluzionaria. Il primo enorme passo verso la responsabilità. Il gioco consiste semplicemente nel non trovare scuse inutili né con gli altri né con sé stessi riguardo alle vostre azioni e decisioni. Se qualcuno volesse giocare davvero questo gioco sarebbe fantastico condividesse in qualche modo la sua esperienza. Grazie per chi almeno ci proverà.