Agente del Caos
In tutta onestà, cercando di non fare sparate per il puro gusto della provocazione, l’equilibrio perfetto è e rimane ai margini del caos. Quello spazio inafferrabile di quiete elettrica ed elettrizzante, in cui non c’è cristallizzazione e ristagno ma allo stesso tempo non si è in mezzo alla tempesta.
Osservo e ascolto però le persone che mi circondano e vedo tanti cultori dell’ordine, della luce, della definizione e della chiarezza. Mi chiedo perché ed immagino che la risposta sia in una sorta di paura del mistero, di ciò che non possiamo prevedere e controllare. Credo che il meccanicismo e l’appiattimento rendano l’esistenza apparentemente più sicura e che diano l’illusione della prevedibilità e della pianificazione. Persino i rapporti umani e le relazioni si consumano ormai prevalentemente dietro uno schermo di protezione dimenticandosi che tale schermo “protegge” pure dalla vita ed attenua tutto. Per tutto ciò io mi schiero dalla parte opposta, voglio essere un agente del caos, della tempesta ed impeto, di ciò che scompiglia e sorprende.
Se sei confuso, se hai dei dubbi, se sogni di buttarti da una scogliera credendo che potrai volare, se godi del tuo stesso timore, se pensi di avere una sola vita ed un tempo limitatissimo e non lo vuoi sprecare, se hai urgenza di vita sei dalla mia parte e ti prego fai del tuo meglio per far si che il mondo non diventi una rappresentazione teatrale di una noia mortale.