Possesso di armi, libero arbitrio e legittima difesa

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Il libero dibattito su questo argomento imperversa ormai da tempo ed in questi giorni si è ulteriormente acceso per gli avvenimenti attuali. In Italia si dovrebbe votare una legge mentre nel mondo abbiamo tanti esempi di approccio differente ed ognuno con la sua logica più o meno condivisibile.

La domanda fondamentale è: "Come può un uomo (nel senso di genere maschio) difendersi quando il suo libero arbitrio è messo in continua discussione dalle armi dell’avvenenza femminile?" Si, qui si parla di tette, sguardi, profumi, culi, piedi ecc. Si potrebbe pensare di darsi al gayismo ma credo che semplicemente cambierebbe la forma delle armi ma si parlerebbe sempre di annebbiamento di massa dei neuroni, pur non avendo esperienze dirette a riguardo. C’è chi cerca di distrarsi lavorando, facendo sport o praticando qualche hobby. Siamo onesti: sostituire l’adorazione servile alla f**a con quella ad esempio della collezione di gadget di guerre stellari fatico a considerarla come una grande evoluzione.

Qualcuno potrebbe proporre di farsi prete. Beh... però ragazzi rimaniamo con i piedi per terra. Uno: li guardi in faccia e mediamente non danno la sensazione di godersi veramente la vita; due: spesso paradossalmente finiscono in circoli mentali masturbatori infernali. Ci sono poi le filosofie orientali del distacco: buddismo, yoga, meditazione ecc. Sicuramente passare ore a meditare su un cuscino può essere un passo avanti piuttosto che passarle davanti al computer su youporn, ma sono sempre più convinto che se la soluzione deve essere la pace dei sensi allora da morto avrò molto tempo per “godermi” sta così detta pace. Alcuni teorizzano che passar di tetta in tetta sia un affrancamento rispetto alla schiavitù verso un unico paio di tette. Potrebbe, ma personalmente lo vedo un dibattersi, uno sbattimento e uno struggimento inutile.

Quindi che fare? Per il momento la mia ricetta personale è l’arrendevolezza. Quando mi chiede una cosa e mi sorride io le dico immediatamente “si” anche se non sempre capisco totalmente cosa mi abbia chiesto. Certo, è importante che facendo questo io dia invece l’impressione di accondiscendere dopo aver utilizzato il mio libero arbitrio ovvero, in parole povere, devo far finta di averci pensato, ribellarmi magari anche un poco ma poi essere d’accordo.

Tu che leggi, se hai altre possibili soluzioni non tenertele per te e aiuta il prossimo condividendo.

alessandra quattordio