Scienza, Religione e Verità

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Vi è tutta una schiera di ignoranti che pensano che ciò che è scientifico sia al di sopra delle parti e quindi verità. A queste legioni dell’oscurità mentale appartengono anche molti pseudo scienziati della domenica che non hanno mai fatto una ricerca scientifica reale. Gli altri discepoli sono umanità varia dominata dalla paura, che ha bisogno di una qualche finta certezza a cui appoggiarsi.

Come ogni “vero” scienziato sa che la scienza non enuncia verità, ma delle teorie basate su ipotesi della realtà. In questo senso la scienza è a tutti gli effetti una religione, in quanto anche le religioni enunciano teorie/credenze basate su delle ipotesi. La differenza, non da poco, è che lo scienziato coscienzioso ricerca la verità, sa che questa verità non potrà mai essere carpita totalmente ma fa del suo meglio per arrivarci. In questo senso il nostro scienziato è un perdente eroico, per questo ha tutta la mia stima. Questo esiguo gruppo di scienziati eroi non cerca di provare la propria favola, non è al soldo di un qualcuno che la vuole raccontare per interesse. Il religioso invece utilizza il proprio carisma e l’ignoranza altrui con la pretesa che le sue teorie siano prese per buone, basandosi unicamente sulla credenza e talvolta sul fascino stesso della teoria/favola. Ciò che sbalordisce nell’essere umano è il “comprarsi” queste favole per vere, appoggiare su di esse la propria vita rendendola così miserevole e pretendendo che gli altri ci credano, infettando così con la propria ignoranza la vita di altre persone.

Costoro sono così ignoranti e determinati che sono in grado di trasformare qualunque cosa in merda religiosa, nel disperato tentativo di dare un senso all’esistenza. Non sarà che il senso di tutto è godere di quegli infiniti istanti perfetti, che basta cogliere giorno per giorno per farti sentire parte di un unico grande organismo? Certo, ho semplicemente enunciato un'altra teoria e non una verità ma almeno è una teoria diretta al godimento e che lascia poco margine per rompere i coglioni al prossimo.

alessandra quattordio